Francesco Fabiani

Francesco Fabiani

Lunedì, 20 November 2017 15:14

Nuova partnership tra Solco e MEN IN WEB

Con l'ingresso di MEN IN WEB tra i suoi partner, Solco potrà offrire nuovi servizi di Web Marketing

Solco Srl è lieta di annunciare la sua nuova partnership con MEN IN WEB. Una collaborazione, questa, che nasce da una constatazione: il Web rappresenta una risorsa se si vuole garantire un futuro alla propria azienda. Essere online, costruire la propria presenza online, è fondamentale per qualsiasi realtà che voglia affermarsi all’interno di un mercato sempre più competitivo come quello imprenditoriale.

Da qui, la volontà e l’interesse di trovare un’intesa con Rocco Teora e Sacha Ferrarelli, esperti di marketing digitale oltre che fondatori di MEN IN WEB, questa nuova realtà che ormai da tempo si occupa di aiutare imprenditori e professionisti a promuovere la propria attività online.

Come promuovere la propria attività online

Per qualsiasi azienda, la rete non rappresenta un nemico, bensì un alleato fedele al quale affidarsi e su cui poter contare per migliorare e accrescere il proprio business. È questa l’essenza del Metodo D.I.P. (Digitale Indipendence Path), una metodologia innovativa, frutto di oltre 2 anni di sperimentazione e, proprio per questo motivo, costruita sulle reali esigenze e difficoltà che le imprese italiane incontrano quotidianamente nel promuoversi online alla ricerca di nuovi business e clienti.

Che cos’è il Metodo D.I.P.?

Per quanto riguarda il Metodo D.I.P., più che di un metodo, potremmo parlare di un vero e proprio percorso che aiuta qualsiasi impresa a raggiungere una propria indipendenza digitale e a portare la propria attività online. In che modo? Attraverso 5 fasi:

  1. Analisi del Posizionamento Online (A.P.O);
  2. Definizione degli obiettivi strategici;
  3. Marketing strategy;
  4. Costruzione e preparazione del Team Digitale;
  5. Affiancamento, Monitoraggio e Controllo strategico. 

Analisi del Posizionamento Online (A.P.O)

Essere online non è sufficiente. È necessario anche non dimenticarsene e non trascurare mai la propria presenza sul web. Un primo passo verso la definizione di una strategia di marketing digitale efficace è proprio l’analisi del posizionamento online di un’azienda. Vale a dire, una ricerca di tutte le informazioni presenti in rete che riguardano l’azienda in questione, che aiuti a capire pregi e difetti dell’attività di comunicazione svolta sin lì.

Definizione degli obiettivi strategici

Una volta individuate le falle nell’azione di comunicazione online, la seconda mossa da fare è definire una serie di obiettivi strategici che siano concreti e, soprattutto, raggiungibili. In che modo? A partire da un’analisi del mercato di riferimento, dei competitor, del tempo e del budget a disposizione, oltre che dei sogni e delle ambizioni dell’imprenditore stesso.

Marketing strategy

Definiti gli obiettivi, arriva la fase più delicata: la definizione della strategia di marketing da seguire per promuovere la propria attività online in maniera efficace. Ricorda, senza la giusta strategia gli obiettivi rimangono carta straccia!

Costruzione e preparazione del Team Digitale

Se la strategia non viene messa in pratica, non succederà mai nulla! Per questo motivo, il Metodo D.I.P prevede anche una parte formativa. Una formazione privata e a misura d’azienda, costruita e pensata a partire dalle reali esigenze di una specifica azienda che opera all’interno di un particolare contesto in un determinato momento.

Affiancamento, Monitoraggio e Controllo strategico

Ultimata la formazione, rimane solamente da mettere in pratica la strategia concordata. In una fase così delicata e determinante, lasciare l’azienda al proprio destino sarebbe stato poco professionale. Per questo, l’ultima fase del Metodo D.I.P prevede un affiancamento costante da parte di un consulente esperto e certificato che, in corso d’opera, aiuti l’azienda a correggere il tiro e a non commettere errori.

Il Metodo D.I.P. non è una pozione magica, ma una metodologia scientifica che garantisce di portare la tua azienda online, di prendere il controllo del tuo business e di farla prosperare liberandoti dalla crisi e dai cattivi clienti.

Le aziende interessate possono chiedere di finanziare il Metodo D.I.P. grazie/attraverso interventi a valere sui fondi interprofessionali, regionali e comunitari. A questo proposito, Solco Srl sostiene le imprese nell’individuazione e nella progettazione di questi interventi.

Per fissare una consulenza gratuita durante la quale valutare le diverse opportunità di finanziamento e approfondire l’utilità del Metodo D.I.P. per ogni realtà aziendale, contattare:

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Venerdì, 17 November 2017 09:50

Garanzia Giovani: ecco le cifre

Tra aprile e giugno, oltre un milione di registrazioni a Garanzia Giovani

Nel secondo trimestre del 2017 sono state 1.381.158 le registrazioni a Garanzia Giovani (+60mila su trimestre precedente, ndr), un piano europeo pensato e sviluppato per favorire l’occupazione giovanile.

Di queste, sono state 1.185.259 le registrazioni effettive (non soggette a cancellazione d’ufficio, ndr), mentre quelle prese in carico da centri per l’impiego e agenzie per il lavoro sono state 958.036 (+51mila su trimestre precedente, ndr), un valore pari all’80,8% delle registrazioni effettive.

I neet in Garanzia Giovani

Con riferimento alle registrazioni effettive, la distribuzione per sesso è in assoluto equilibrio: il 51% delle richieste viene dalla componente maschile, il restante 49% da quella femminile.

Volgendo lo sguardo verso la distribuzione per età, oltre la metà delle richieste (55,1%) ha riguardato giovani che si collocano nella fascia d’età che va dai 19 ai 24 anni; poco più di un terzo delle registrazioni (35%) ha interessato giovani di età superiore ai 25 anni; la restante parte (9,9%) ha avuto a che vedere con giovani di età pari o inferiore a 18 anni.

Le politiche attive in Garanzia Giovani

Tra quanti risultano registrati a Garanzia Giovani e presi in carico da centri per l’impiego o agenzie per il lavoro, quasi la metà (48%) ha preso parte a interventi di politica attiva. Con riferimento alle politiche attive, la misura maggiormente usata e diffusa è stata quella del tirocinio extra-curriculare, nel 70,2% dei casi. A seguire bonus occupazionali (14,6%), corsi di formazione per inserimento professionale (8,1%) e formazione per re-inserimento professionale (4,6%). A margine troviamo quelle politiche attive che hanno a che vedere con servizio civile, autoimpiego e autoimprenditorialità, apprendistato e mobilità professionale.

I risultati di Garanzia Giovani

Tra quanti sono stati avviati ad un intervento di politica attiva, coloro che hanno portato a termine il percorso intrapreso rappresentano il 90,7%. Di questi, ad oggi, circa il 46% risulta occupato e il 62,7% vanta comunque almeno un’esperienza professionale una volta concluso il percorso con Garanzia Giovani. La percentuale relativa al tasso di inserimento occupazionale, inoltre, sembra essere in una relazione di diretta proporzionalità con il titolo di studio. Tra quanti sono in possesso di una laurea, infatti, l’inserimento occupazionale conta su un tasso pari al 49,6%. Tra coloro in possesso della sola licenza di scuola media, invece, la percentuale scende al 37,2%.

Scarica la versione integrale del report ANPAL su Garanzia Giovani

Solco Srl poi, in qualità di Agenzia Per il Lavoro, assiste i giovani e le aziende in tutte le fasi del programma “Garanzia Giovani”.

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Venerdì, 10 November 2017 15:17

Lavoro agile e INAIL: circolare n.48

Le prime specifiche assicurative in ambito di "smart working"

Il lavoro agile (o “smart working”) è il nuovo metodo di lavoro introdotto dal nuovo Jobs Act dei lavoratori autonomi. Consente al datore e ai dipendenti di pattuire una particolare modalità di lavoro svolta in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici, allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

La Circolare INAIL n. 48, emanata il 2 novembre 2017, fornisce prime indicazioni riguardo le disposizioni sul lavoro agile contenute nella legge 22 maggio 2017, n. 81 "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato". 

I punti analizzati all’interno della Circolare sono i seguenti:

  1. Obbligo assicurativo e classificazione tariffaria;
  2. Retribuzione imponibile;
  3. Tutela assicurativa;
  4. Tutela della salute e sicurezza dei lavoratori;
  5. Istruzioni operative.

Obbligo assicurativo e classificazione tariffaria

Lo svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile possiede i medesimi requisiti oggettivi (lavorazioni rischiose) e soggettivi (caratteristiche delle persone assicurate) previsti ai fini della ricorrenza dell’obbligo assicurativo del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n 1124. Ne consegue che la classificazione tariffaria della prestazione lavorativa sarà identica a quella ricondotta alla medesima lavorazione svolta in azienda.

Retribuzione imponibile

Nulla cambia in tema di retribuzione imponibile su cui calcolare il premio assicurativo che, a norma dell’articolo 20, comma 1, della legge 22 maggio 2017, n. 81, per gli “smart workers” continua ad essere individuata nella retribuzione effettiva per la generalità dei lavoratori, costituita dall’ammontare del reddito di lavoro dipendente uguagliato agli importi giornalieri non inferiori a quelli stabiliti dalla legge, in tutti i casi risulti a essi inferiori.

Tutela assicurativa

L’art 23 della Legge 22 maggio 2017, n. 81,  circoscrive la ricorrenza dell’infortunio sul lavoro all’esistenza di una diretta connessione dell’evento con la prestazione lavorativa, e ciò anche con riguardo alla fattispecie dell’infortunio in itinere,il lavoratore ha diritto alla tutela contro gli infortuni sul lavoro occorsi durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello prescelto per lo svolgimento della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali”, solo quando la scelta del luogo della prestazione è dettata da esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità del lavoratore di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative e risponda a criteri di ragionevolezza.

In tale ambito viene coinvolto anche il rischio elettrico connesso con l’uso di macchine di ufficio (mezzi telematici, computer, videoterminali). Rientrando in questi campi, la tutela assicurativa dei lavoratori “agili” sarà la stessa di tutti gli altri lavoratori assicurati, includendo il rischio derivante da attività prodromiche e/o accessorie allo svolgimento delle mansioni lavorative, ad eccezione del rischio elettivo. Per rischio elettivo si intende “quello che, estraneo e non attinente all’attività lavorativa, sia dovuto ad una scelta arbitraria del lavoratore, il quale crei ed affronti volutamente, in base a ragioni o ad impulsi personali, una situazione diversa da quella inerente all’attività lavorativa”.

Tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Il datore di lavoro dovrà fornire, con cadenza almeno annuale, un’informativa scritta nella quale saranno individuati i rischi generali e specifici connessi allo svolgimento della sua prestazione lavorativa oltre il corretto utilizzo delle attrezzature/apparecchiature eventualmente messe a disposizione per tale svolgimento. Il lavoratore dovrà cooperare all’attuazione di tutte le misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro al fine di fronteggiare i rischi connessi.

Istruzioni operative

A partire dal 15 novembre 2017, sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sarà disponibile un modello specifico per permettere ai datori di lavoro di comunicare ufficialmente la sottoscrizione dell’accordo per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, al fine di realizzare un monitoraggio sulla diffusione di tale modalità lavorativa.

Dunque il lavoro agile offre la possibilità di gestire in maniera elastica il proprio lavoro creando una forma specifica di welfare aziendale. Solco Srl, tra le tante attività, affianca le imprese nella definizione di un vero e proprio Piano di Welfare. Per scoprire i servizi offerti da Solco nel campo del welfare aziendale, consulta il depliant:

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Sgravi contributivi per contratti collettivi aziendali su conciliazione vita-lavoro

Le disposizioni contenute nel decreto interministeriale dello scorso 12 settembre hanno previsto uno sgravio contributivo in relazione a quei contratti collettivi aziendali finalizzati alla conciliazione tra vita privata e vita professionale.

Chi sono i beneficiari dello sgravio contributivo?

Beneficiari dello sgravio contributivo possono essere tutti quei datori di lavoro che, tra il 1° gennaio 2017 e il 31 ottobre 2017, abbiano stipulato all’interno della propria azienda un contratto collettivo dove siano previste particolari misure di conciliazione tra vita professionale e privata del personale dipendente.

Quali sono i requisiti per accedere allo sgravio contributivo?

Perché datori di lavoro e aziende possano accedere allo sgravio contributivo occorre che, all’interno del contratto collettivo aziendale, siano presenti almeno due istituti di conciliazione tra quelli previsti dal decreto:

AREA DI INTERVENTO GENITORIALITÀ

  • Estensione temporale del congedo di paternità, con previsione della relativa indennità;
  • Estensione del congedo parentale, in termini temporali e/o di integrazione della relativa indennità;
  • Previsione di nidi d’infanzia/asili nido/spazi ludico-ricreativi aziendali o interaziendali;
  • Percorsi formativi (e-learning/coaching) per favorire il rientro dal congedo di maternità;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

AREA DI INTERVENTO FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA

  • Lavoro agile;
  • Flessibilità oraria in entrata e uscita;
  • Part-time;
  • Banca ore;
  • Cessione solidale dei permessi con integrazione da parte dell’impresa dei permessi ceduti.

WELFARE AZIENDALE

  • Convenzioni per l’erogazione di servizi time saving;
  • Convenzioni con strutture per servizi di cura;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di cura.

Inoltre, l’accesso allo sgravio contributivo è subordinato a che almeno una delle misure di conciliazione rientri nell’area di intervento genitorialità o in quella relativa alla flessibilità organizzativa.

Altro requisito necessario per usufruire del beneficio è che il contratto collettivo aziendale in questione interessi un numero di dipendenti pari almeno al 70% di quelli occupati in media dal datore di lavoro nel corso dell’anno precedente.

Come avviene il calcolo dello sgravio contributivo?

Lo sgravio contributivo, più che essere correlato alla retribuzione dei dipendenti, si configura come una semplice riduzione contributiva modulata a seconda del numero di datori di lavoro ammessi e della dimensione della loro azienda.

In ogni caso, il suo valore non può superare il 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali con riferimento all’anno precedente la presentazione della domanda.

Come si accede allo sgravio contributivo?

Per poter accedere allo sgravio contributivo, i datori di lavoro interessati potranno presentare domanda all’INPS entro e non oltre il 15 novembre ca., avvalendosi dell’apposito modulo di istanza online “Conciliazione Vita-Lavoro” presente sul sito web dell’INPS.

Solco Srl, tra le tante attività, affianca le imprese nella definizione di un vero e proprio Piano di Welfare. Per scoprire i servizi offerti da Solco in materia di welfare aziendale, consulta il depliant: 

Leggi per intero la circolare dell’INPS

 

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Giovedì, 26 October 2017 13:00

Gli incentivi nazionali all'occupazione

Ecco alcune delle misure che hanno favorito una maggiore occupazione

Da qualche anno ormai, anche complice la crisi che ha profondamente colpito il mercato del lavoro italiano, raggiungere un numero sempre maggiore di assunzioni a tempo indeterminato e favorire l’ingresso nel mondo del lavoro della fascia più giovane della popolazione rappresentano due delle principali priorità delle politiche promosse a livello nazionale.

Una testimonianza di questo viene da una serie di incentivi che, con particolare riferimento all’ultimo biennio, hanno contribuito ad una maggiore occupazione. Ne sono un esempio gli esoneri contributivi previsti per gli anni 2015 e 2016, grazie ai quali sono state possibili oltre 2 milioni di attivazioni/trasformazioni a tempo indeterminato.

 

 

Nella stessa direzione va la misura “Incentivo Occupazione Sud”, valida per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato nell’anno solare 2017, per la quale sono state circa 74 mila le domande inoltrate, e che interessa nella stragrande maggioranza dei casi la fascia più giovane della popolazione, quella di età compresa tra i 20 e i 34 anni.

Delle circa 74 mila richieste poi, poco più del 70% riguarda nuove assunzioni a tempo indeterminato; circa il 24% interessa trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato; poco più del 5% delle domande ha a che fare con contratti di apprendistato.

Tanti sono poi gli incentivi all’occupazione pensati esclusivamente per i giovani, dal contratto di apprendistato fino a “Garanzia Giovani”. Quest’ultima misura, pensata per i cosiddetti NEET (16-29 anni) e ormai operativa da 3 anni, fa registrare, al momento, oltre 1 milione di giovani attivi.

 

 

Sempre nell’ambito di “Garanzia Giovani” rientra la misura “Incentivo Occupazione Giovani”, operativa dall’inizio dell’anno e per la quale sono state presentate quasi 50 mila domande.

Sempre con riferimento alla fascia più giovane della popolazione, di non poco conto è la recente previsione di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico di quei datori di lavoro che, fino al 31 dicembre 2018, decideranno di assumere con contratto di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato studenti che presso il medesimo datore di lavoro abbiano intrapreso un percorso di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato.

Solco Srl, ente accreditato presso il Ministero del Lavoro e la Regione Lazio, offre sostegno alle aziende nelle fasi di ricerca e selezione delle risorse umane. Inoltre, le assiste nella fase di ricerca e attivazione degli incentivi all’occupazione previsti dalle leggi nazionali e regionali.

Solco Srl poi, in qualità di Agenzia Per il Lavoro, assiste i giovani e le aziende in tutte le fasi del programma “Garanzia Giovani”.

Per maggiori informazioni:

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Ecco come finanziare la formazione per manager e dirigenti

Fondirigenti e Fondir, i due fondi analizzati nel Research Paper dell’Isfol “La Responsabilità Sociale d’Impresa nelle iniziative dei Fondi per la Formazione Continua”, mettono a disposizione una serie di strumenti per soddisfare la domanda formativa delle imprese aderenti ai due fondi.

Scopri come aderire ai Fondi interprofessionali

Fondirigenti: che cos'è e come funziona

Fondirigenti propone un sistema integrato di servizi per la competitività delle aziende, l’occupabilità e la crescita dei dirigenti nelle organizzazioni. In particolare, il fondo si impegna nell’accrescimento delle competenze professionali dei manager e negli investimenti in capitale umano.

In che modo?

Attraverso una sistema formativo che si avvale di strumenti di orientamento e valorizzazione dei processi professionali.

Come la maggior parte dei fondi interprofessionali, Fondirigenti mette a disposizione due modalità per finanziare i piani formativi, vale a dire il conto formazione e gli avvisi.

Il conto formazione

È la modalità più semplice e rapida per finanziare la formazione aziendale in qualsiasi momento dell’anno. Il conto formazione di Fondirigenti presenta e si articola in tre versioni:

  1. Piani formativi aziendali singoli (dirigenti di una sola azienda) o di gruppo (dirigenti di un’azienda capogruppo e delle sue consociate). Questa modalità consente a una o più aziende dello stesso gruppo di finanziare la formazione attraverso le risorse accumulate sul conto aziendale. In questo modo, l’azienda può pianificare efficientemente le proprie strategie formative. Fondirigenti, attraverso questa modalità, consente alle aziende aderenti di utilizzare lo 0,30% versato all’INPS in qualsiasi momento dell’anno in maniera più rapida e conforme alle esigenze di sviluppo dell’azienda aderente.

  2. Piani aziendali 24. Una versione ancora più veloce di quella precedente, pensata per rispondere alle esigenze delle piccole imprese (fino a 3 dirigenti). Attraverso l’accesso al sito, le aziende possono compilare il progetto fino al giorno prima dell’inizio delle attività e il piano formativo viene approvato entro le 24 ore successive.

  3. Piani formativi territoriali e settoriali. Le aziende possono aggregarsi con altre aziende per finanziare piani definiti insieme ad altre aziende dello stesso territorio, o con manager di uno specifico comparto.

Fondir: che cos'è e come funziona

Fondir nasce con l’intento di finanziare e promuovere progetti di formazione continua per dirigenti delle imprese del settore terziario. Il fondo mette a disposizione delle aziende aderenti una serie di cataloghi contenenti iniziative di alta formazione, tutte organizzate da strutture di primaria importanza selezionate a seguito di un avviso.

Scarica il catalogo di Solco Srl per aziende aderenti a Fondir

Ovviamente, agli avvisi inerenti la formazione dei dirigenti possono partecipare tutti i manager delle aziende che aderiscono al fondo. Dopo aver individuato le iniziative di interesse, le aziende devono necessariamente inoltrare le richieste di partecipazione alla struttura che ha in gestione l’iniziativa scelta.

I voucher formativi di Fondir

Oltre agli avvisi, Fondir mette a disposizione un altro strumento per poter partecipare ad iniziative formative, i voucher. Questi, che possono essere richiesti durante tutto l’anno, si configurano come un piano formativo individuale al quale possono prendere parte uno o più dirigenti.

Solco Srl assiste le imprese nelle fasi di individuazione e progettazione di piani formativi finanziati a valere sui fondi interprofessionali e sugli avvisi regionali e comunitari.

 

Per fissare una consulenza preliminare e gratuita sui fondi interprofessionali e su come investire risorse in formazione:

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Domenica, 15 October 2017 14:19

I principi dell’EQF

Che cos’è e a cosa serve il Quadro europeo delle qualifiche

Per far fronte alla sempre maggiore convergenza tra sistemi di istruzione e di formazione in ambito europeo, a partire dal 23 aprile del 2008, grazie all’EQF, per ogni qualifica rilasciata per esempio in Italia, è stato possibile individuarne quella corrispondente in un altro paese dell’Unione europea, consentendo così una comparazione tra qualifiche acquisite in paesi diversi.

Ma che cos’è l’EQF?

Il quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework, ndr) è uno schema che, attraverso una griglia costituita da 8 livelli di abilità e conoscenze, permette di confrontare le qualifiche professionali ottenute da cittadini di paesi europei differenti. In questa sede, per “qualifiche professionali” si intendono quelle certificazioni che, al termine di uno specifico corso di formazione, attestano l’acquisizione di una serie di competenze.

  

Quali sono gli obiettivi dell’EQF?

La previsione di un Quadro delle qualifiche europee ha principalmente due obiettivi:

  • Promuovere la mobilità transnazionale;
  • Facilitare le esperienze di lifelong learning.

La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’aprile del 2008 cui accennavamo all’inizio, che ha spianato la strada all’adozione formale di questo sistema, prevedeva inoltre che ogni stato membro dell’Unione europea stabilisse una corrispondenza tra il proprio quadro di qualifiche e quello europeo entro il 2010, con l’intento di:

  • Semplificare e, al tempo stesso, favorire la comunicazione a riguardo all’interno e tra gli stati membri;
  • Individuare con maggiore precisione bisogni del mercato del lavoro e offerte di istruzione/formazione nei paesi europei;
  • Rappresentare un riferimento comune di qualità nell’ambito dello sviluppo dell’istruzione e della formazione;
  • Contribuire allo sviluppo di qualifiche settoriali.

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Previsto un esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2018

La Legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre – legge 232/2016 – ha previsto, tra le tante misure, l’introduzione dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico di quei datori di lavoro che, fino al 31 dicembre 2018, decideranno di assumere personale dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato.

Chi sono i beneficiari dell’esonero contributivo?

Beneficiari dell’esonero contributivo sono tutti quei datori di lavoro, imprenditori e non, che assumono entro sei mesi dall’acquisizione del titolo:

  • Studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro un’attività di alternanza scuola-lavoro pari ad almeno il 30% di uno dei seguenti parametri alternativi:
  1. Le ore di alternanza previste ai sensi dell'articolo 1, comma 33, della legge 13 luglio 2015, n. 107;
  2. Il monte ore previsto per le attività di alternanza all’interno dei percorsi IeFP erogati ai sensi del capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226;
  3. Il monte ore previsto per le attività di alternanza realizzata nell'ambito dei percorsi ITS di cui al capo II del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell’11 aprile 2008;
  4. Il monte ore previsto dai rispettivi ordinamenti per le attività di alternanza nei percorsi universitari.
  • Studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione e ricerca.

A quanto ammonta l’importo dell’esonero contributivo?

Ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, l’esonero contributivo ammonta ad un massimo di 3.250 euro annui, pari all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali complessivi a carico dei datori di lavoro.

L’esonero viene comunque riconosciuto nei limiti delle risorse stanziate anno per anno, pari a:

  • 7,4 milioni di euro per l’anno 2017;
  • 40,8 milioni di euro per l’anno 2018;
  • 86,9 milioni di euro per l’anno 2019;
  • 84 milioni di euro per l’anno 2020;
  • 50,7 milioni di euro per l’anno 2021;
  • 4,3 milioni di euro per l’anno 2022.

Per quanto tempo viene concesso l’esonero contributivo?

Con riferimento alle assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2018, l’esonero contributivo ha una durata pari a 36 mesi a partire dal momento dell’assunzione o della trasformazione.

Solco Srl, ente accreditato presso il Ministero del Lavoro e la Regione Lazio, offre sostegno alle aziende nelle fasi di ricerca e selezione delle risorse umane. Inoltre, le assiste nella fase di ricerca e attivazione degli incentivi all’occupazione previsti dalle leggi nazionali e regionali.

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Più competitività aziendale attraverso la valorizzazione delle Risorse Umane

Giovedì 19 ottobre 2017, presso la sede di Roma di Solco Srl sita a Viale Castrense 8, si terrà un workshop sulla valorizzazione delle Risorse Umane. Nell’ambito della giornata di formazione, sarà presentato un innovativo approccio di autovalutazione della singola impresa, attraverso il quale poter individuare il posizionamento in termini di competitività della propria azienda.

Nello specifico, i partecipanti impareranno a mappare tutti quei processi di gestione e sviluppo delle risorse umane che consentono alle aziende di conoscere il proprio potenziale competitivo per poi, successivamente, formulare strategie di posizionamento.

Con riferimento ai contenuti della giornata formativa, ci si è voluti ispirare ad un approccio dove tecnologia e risorse umane risultino centrali e imprescindibili per la competitività di un’azienda.

Per partecipare al seminario, è possibile registrarsi su Eventbrite in maniera del tutto gratuita.

 Agenda del workshop

15.30

Avvio lavori

15.30 -16.00

Analisi di scenario e contesto di riferimento

16.00 -16.45

La questione organizzativa, la tecnologia, il people engagement (laddove la tecnologia non è sufficiente sono le persone che fanno il servizio e creano la relazione)

16.45 -17.15

Buone pratiche in casi di successo

17.15 -17.30

Approccio metodologico per rendere più competitivo il tuo business

17.30-18.00

Come utilizzare le risorse EBIT per avviare il percorso

18.00

Questions & Answers

 Contenuti – Di cosa parliamo?

  • Valutare le competenze, la storia professionale, la coerenza tra progetti personali e organizzativi, per la definizione di una People strategy coerente con gli obiettivi di business.
  • Formare e sviluppare le persone per far crescere le competenze, generare idee e rafforzare il sistema interno in termini di competenze e creazione di valore.
  • Organizzare e pianificare la strategia di sviluppo del capitale umano attraverso processi codificati, flessibili ed evoluti che integrino le potenzialità tecnologiche con la gestione delle persone e dei sistemi professionali.
  • Incentivare le persone attraverso modelli innovativi che siano coerenti con la dimensione contrattuale e fiscale.

 

Per maggiori informazioni:

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Venerdì, 29 September 2017 08:48

Il Business Model Canvas

Un approccio strategico innovativo anche per le PMI

Metodologia ideata, proposta e sviluppata da Alexander Osterwalder (Business Model Ontology, 2014), il Business Model Canvas (BMC) è uno strumento di analisi che aiuta le aziende, in senso strategico, a creare e sviluppare modelli di business innovativi tali da aumentarne la competitività e la creazione di valore.

Riconosciuto come standard internazionale, il Business Model Canvas ha certamente rivoluzionato il modo di intendere e rappresentare i modelli di business. Attraverso un linguaggio visivo, e in quanto tale intuitivo e di facile comprensione a prescindere dalle competenze professionali di cui si dispone, il BMC dà la possibilità di comprendere a 360 gradi gli elementi chiave di un’azienda, che sono:

  • Clienti - Segmenti di clientela divisi per bisogni, interessi, tipo di relazione, profitto e canali di distribuzione;
  • Valore offerto - Quell’insieme di valori per la clientela che un’azienda è in grado di dare e che la distinguono dalle altre aziende;
  • Canali - Gli strumenti attraverso i quali il valore offerto raggiunge lo specifico segmento di clientela;
  • Relazioni con la clientela - Le modalità attraverso le quali un’azienda acquista e conserva la sua rete di clienti;
  • Ricavi - Gli incassi generati dai diversi segmenti di clientela, divisi per categoria di valore offerto;
  • Risorse chiave - Quello che serve ad un’azienda per produrre il valore offerto: risorse fisiche, risorse finanziarie, risorse umane;
  • Attività chiave - Cosa bisogna fare per offrire valore ai clienti;
  • Costi - Il denaro speso da un’azienda per le risorse chiave, le attività chiave e per i partners;
  • Partnership - Gli accordi utili all'azienda per la creazione del valore offerto.

A partire dal Business Model Canvas, Solco Srl aiuta le aziende nella fase di analisi del proprio modello imprenditoriale e nello sviluppo delle politiche di valorizzazione delle risorse umane, funzionali alla crescita del business.

Per avere un primo riscontro sul proprio modello imprenditoriale, le aziende interessate possono compilare il questionario nell’apposita pagina dedicata al BMC.

Per ricevere una consulenza gratuita sul BMC, le aziende interessate possono compilare il form presente sulla pagina interna al nostro sito.

Per maggiori informazioni:

SOLCO ROMA

Telefono: +39 06 7070 2121
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